Non si è mai troppo piccoli per conoscere... Per questo motivo in seconda abbiamo deciso di parlare della Giornata della Memoria, con tanta delicatezza e sotto forma di storia...
Abbiamo raccontato di una città grigia, senza colori, dove tutto era triste, privo di senso, vuoto e silenzioso. I giorni non passavano mai, era un inverno senza fine...
Ma fortunatamente l'arcobaleno ha lasciato cadere in quel luogo così oscuro i suoi colori e così è tornata la gioia di vivere.
Partendo da questa storia abbiamo spiegato, senza entrare troppo nel dettaglio, che tante persone hanno sofferto per colpa di chi le credeva diverse da loro. Ci siamo soffermati sull'importanza dell'uguaglianza, della libertà e della pace. Ognuno di noi è unico e meraviglioso, diverso ma uguale! Abbiamo deciso di cominciare da noi, dalla nostra classe ad essere corretti, a rispettarci e a condividere. Perchè noi saremo il domani e in futuro non vogliamo più che ci siano "città grigie" ma di tanti colori!
Abbiamo conosciuto l'orrore del nazismo attraverso le pagine di Anna Frank e dedicato a lei un pensiero per ricordare tutti coloro che hanno patito le leggi razziali.
La guerra è finita e il mondo deve fare i conti con quanto è accaduto.
Siamo diventati Capi di Stato per prenderci la responsabilità del nostro futuro, così come hanno fatto con la Dichiarazione dei diritti umani tante Nazioni.
Vogliamo ricordare il passato per fare qualcosa di buono in futuro.
Abbiamo ricordato la Giornata della Memoria concentrandoci sulle parole PACE e UGUAGLIANZA. Parlato dei nostri diritti e doveri e dell'importanza del vivere insieme rispettandoci l'un l'altro affinchè le diversità si trasformino in opportunità e non in disuguaglianze. Abbiamo inoltre affrontato l'importanza di conoscere anche gli aspetti più complessi del nostro passato e della necessità di non dimenticarli per essere ragazzi e uomini migliori.
Grazie alla collaborazione tra gli ordini di scuola dell'IC Via Dante Voghera, oggi abbiamo la fortuna di leggere e vedere il prezioso contributo sulla Giornata della Memoria della classe 3F, scuola secondaria di I grado G. Plana. I ragazzi, sapientemente guidati dalla professoressa di lettere Benedetta Balduzzi, hanno prodotto un lavoro tratto da "La Repubblica delle Farfalle" di Matteo Corradini. Questa è una piccola parte di un'attività di più ampio respiro, che speriamo di poter vedere non appena sarà terminata. Le parole, come il finale del video, sono un invito a riflettere sul "vuoto" e sull'indifferenza che hanno alimentato la tragedia della Shoah.
Ringraziamo i ragazzi e la prof. Benedetta Balduzzi per la collaborazione: siamo grati ai tanti insegnanti che, come lei, permettono ai loro alunni di volare oltre il filo spinato!
GIORNATA DELLA MEMORIA 2021: I RAGAZZI DELLA 3F PRESENTANO LA LORO REPUBBLICA DELLE FARFALLE
"Mamme e papà sono chiusi altrove, le mamme nella caserma Dresda e i papà nella Hannover. Le ragazze della nostra età in un'altra ancora. Poi c'è la caserma degli olandesi, dei ragazzi tedeschi, dei danesi, di altri. Le caserme oggi sono dormitori, ci dormono in cento in una stanza, tengono le finestre aperte anche d'inverno dal caldo che fa. Siamo ebrei, per questo siamo qui. Altri motivi? Chi ha altri motivi per essere imprigionato dai nazisti viene portato alla piccola fortezza qui vicino: ci infilano i delinquenti e i politici. Quale diversità ci sia tra noi e loro, i nazisti lo sanno bene: un criminale in moltissimi casi merita di vivere. Un ebreo no. La differenza è tutta qui.
Il giovane narratore de "La repubblica delle farfalle", romanzo sulla Shoah di Matteo Corradini, in queste semplici parole delinea l'assurdità del destino del popolo ebraico, destinato a soccombere sotto la furia calcolata e subdola dei nazisti. Egli si trova a Terezin, ghetto di Praga. La vita in un ghetto non ha ancora le tinte funeree di quella nei campi di sterminio, prevale la tonalità del grigio: i ragazzi vanno a scuola, possono passeggiare, ma le violenze delle SS fanno presagire il terribile destino che attende la maggior parte di loro. Un gruppetto di ragazzi reagisce, però, alla disperazione e alla prigionia scrivendo un giornale clandestino chiamato Vedem affinchè la scrittura diventi più forte della paura e la penna un'arma più potente di quelle dei nazisti.
A Praga, nella sinagoga Pinkas, oltre ai nomi di tutte le persone del ghetto incise sulle pareti, si trovano realmente i disegni di questi ragazzi insieme a pupazzetti di stoffa, quaderni con la copertina di cartapesta, oggetti piccoli che non dessero troppo nell'occhio delle guardie di sorveglianza. Essi raccontano un mondo di bambini e ragazzi, nonostante l'orrore che li circondava. Le farfalle, simbolo di libertà, non abitano nel ghetto ma loro le vedono, le raccontano come immagine di colore nel grigio e nel fango di Terezin.
I ragazzi della terza F della scuola secondaria di primo grado G. Plana hanno presentato per l'occasione una rilettura in chiave espressiva di alcuni brani del romanzo per dare voce a questi ragazzi, perchè le loro parole e le loro speranze rimangano nel tempo.
L'accompagnamento di musiche tradizionali ebraiche e un intervento canoro della prof. Emanuela Scirea hanno arricchito la mattinata. La consapevolezza di ricordare un momento tragicamente importante della Storia del Novecento ha maturato in loro la responsabilità di ricreare in autonomia un'atmosfera intensa, partecipe e commovente.
"SIATE COME LA FARFALLA CHE VOLA OLTRE IL FILO SPINATO"
Da questa frase di Liliana Segre è nata l'idea delle farfalle che si liberano dal filo spinato e volano alte nel cielo. Il nostro è un inno alla speranza. Speranza che una tragedia come quella dell'Olocausto non accada più. Ma da sola la speranza non basta. Dobbiamo ricordare, conoscere, tramandare. E volare oltre il filo spinato, proprio come le nostre farfalle.
Di seguito troverete alcuni contributi di colleghi, parenti, amici. Fa piacere che molte persone abbiano trovato qualche minuto per inviare la loro riflessione. Quello di condividere i pensieri è un buon modo per fare memoria. Questa sera osserviamo un minuto di silenzio e parliamo in famiglia del significato di questa giornata. Prendiamo spunto da queste considerazioni e meditiamo, scambiamoci opinioni, arricchiamoci: aspettiamo i vostri commenti! Solo quando l'indifferenza e l'impassibilità lasceranno il posto all'attenzione e alla sensibilità, solo allora potremo sperare che ciò che è successo non accada più...
"Lo sterminio degli Ebrei è uno dei capitoli più brutti della storia dell'umanità. Una storia difficile da giustificare e da capire. Una storia che parla di uomini che uccidono uomini per essere superiori... e uomini uccisi perchè considerati inferiori. Come disse Anna Frank 'Quel che è accaduto non può essere cancellato ma si può impedire che succeda di nuovo'. RICORDARE AIUTA A COMPRENDERE CHE E' FONDAMENTALE IL RISPETTO DELLA LIBERTA' DI CIASCUN INDIVIDUO."
Mamma Tiziana
"Questa poesia è stata scritta da un bambino del campo di concentramento di Terezin nella Repubblica Ceca. Era uno spazio creato per i bambini dove gli adulti cercavano di dar loro un po' di normalità. Ma purtroppo entrarono circa 15000 bambini e ne sopravvissero circa 100."
Maestra Paola
"Si tratta di una delle pagine più brutte e vergognose dell'umanità, perchè sono morte milioni e milioni di persone. Pensiamo solo al dolore e al massacro affinchè quello che è stato si ricordi e non cada nell'indifferenza e che in futuro non si ripeta più."
Mamma Maurizia
"27 gennaio un giorno da ricordare, il giorno della Memoria! Ieri, oggi, domani e nel futuro che verrà... E' una tragedia che non può essere dimenticata: va ricordata e va rappresentata, affinchè l'atrocità della Shoah non si ripeta. E' per questo che penso che alle volte 'il ricordo assolutamente legato alla memoria può aiutarci a diventare persone migliori'. Alle volte dobbiamo mettere da parte l'interesse mettendo davanti il ricordo, solo così possiamo difenderci dal ritorno del male."
Mamma Maria
"... Per non dimenticare! Un pensiero va a Peter, che in questa poesia ha scritto 'Voglio volare, non voglio morire. Oggi il mio pensiero lo dedico a tutti i bambini che hanno perso la vita, in particolare a Peter."
Maestra Rosaria
" 'L'istruzione non è memorizzare che Hitler ha ucciso 6 milioni di ebrei. L'istruzione è capire come è stato possibile che milioni di tedeschi comuni fossero convinti che fosse necessario farlo. L'istruzione è anche imparare a riconoscere i segni della storia quando si ripete. Noam Chomsky' Oltre a istruire i giovani a capire e a riflettere su questa grande tragedia, io farei riflettere sul perchè tutto questo ebbe inizio... Su quelle ideologie sbagliate e folli che portarono a cancellare milioni di vite umane, senza distinzione alcuna, l'annientamento materiale e fisico, privandole della loro umanità marchiata a fuoco su un braccio... Solo una serie di numeri, su un corpo nudo e scheletrico, senza sogni e speranze. Ecco che ogni anno bisogna ripartire da qui per ricordare quelle persone e ciò che loro rappresentano."
Mamma Denise
Cari bambini e bambine, voi che rappresentate la risorsa più preziosa che abbiamo per il nostro futuro e la nostra società, non scordate mai il significato di queste tre parole:
- LIBERTA': 'condizione di chi ha la possibilità di agire senza essere soggetto all'autorità o al dominio altrui'. Quante cose potete fare con la libertà? Giocare, imparare, esprimere il vostro pensiero, conoscere cose nuove, decidere ma soprattutto VIVERE! Ci fu un tempo, neanche troppo lontano, in cui un uomo decise di togliere la libertà, in qualsiasi sua forma, ad una popolazione provocando tanto dolore e sofferenza all'intera umanità.
- INDIFFERENZA: 'mancanza, spesso ostentata, di partecipazione o d'interesse'. Non coltivate mai l'indifferenza, se vedete un amico triste o una persona che vi chiede aiuto non evitatela, non fate l'errore di pensare 'ci penserà qualcun altro'. Abbiate cura di chi soffre, di chi ha bisogno d'aiuto perchè non solo regalerete un sorriso a chi ne ha bisogno ma vi sentirete meglio anche voi.
- MEMORIA: 'la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni'. I ricordi sono come i pezzi di un puzzle che ci aiutano a costruire la nostra strada: custodite quelli belli perchè vi daranno la forza necessaria per affrontare i momenti brutti poichè vi saranno utili per comprendere gli errori commessi, correggerli e non commetterli più in futuro.
Questo giorno, chiamato 'Giono della Memoria', ci serve per ricordare quanto sia essenziale la libertà nella vita di ciascuno di noi, il dolore che può provocare l'indifferenza altrui dinanzi a coloro che soffrono e non dimenticare mai gli errori del passato."
Maestra Valentina M.
"Oggi è la giornata della memoria e tutti ci sentiamo feriti da quelle immagini che riempiono la TV. La parola che mi ha colpita di più è indifferenza ed un'altra che mi ha ferita è discriminazione. Possiamo condividere post, fare cartelloni, piangere, arrabbiarci ma tutto passa allo scoccare della mezzanotte... Se non diciamo ai nostri figli che con i due mostri che ho citato sopra si combatte tutti i giorni, se gli raccomandiamo di non parlare anche se quella parola giusta fa la differenza, se gli raccomandiamo di scartare gli amici che non sono alla loro altezza, non abbiamo discriminato pure noi? E tante se ne vedono tutti i giorni... Possiamo riempirci la bocca con gli slogan, possiamo piangere ma la verità è una: abbiamo compreso davvero, la storia ci ha insegnato davvero? O comprendiamo ciò che ci fa comodo? Io penso che fino in fondo non abbiamo capito."
Cinzia
"Parto dalle parole di Primo Levi 'facendo finta di nulla'. Appunto... Bellissime e molto accessibili ai bambini le parole che Liliana Segre usa per definire l'indifferenza: 'l'indifferenza è quando nessuno ti parla, nessuno ti vede, nessuno ti pensa, nessuno ti aiuta, tutti voltano la testa dall'altra parte. E invece appunto bisogna conoscere, denunciare, reagire'. Reagire, denunciare le vessazioni, le ingiustizie non significa 'fare la spia' (quante volte abbiamo sentito queste parole sulle bocche dei nostri bambini?). Se capiranno la differenza che corre fra il 'denunciare un ebreo' e il denunciare un abuso, una prepotenza, diventeranno forse più consapevoli e forti di fronte anche ad episodi di bullismo. Qui entra in gioco un altro grande tema: il branco: se riusciranno a paragonarlo al nazismo forse riusciremo a vedere una generazione migliore."
Ogni giorno, a partire da oggi, pubblicheremo una citazione, un'immagine, una frase come spunto per riflettere sulla tragedia dell'Olocausto. Sarebbe giusto perdere qualche minuto al giorno in questa "settimana della memoria" per parlarne con i nostri figli, i nonni, gli amici... Ricordare e raccontare sono gli unici modi che abbiamo per evitare che si ripeta un evento così drammatico. Meditiamo insieme...
26 gennaio
"Considerate se questa e una donna,
Senza capelli e senza nome,
Senza più forza di ricordare,
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno."
Primo Levi
25 gennaio
BRUNO: "Potresti venire a cena da noi una sera, ti va?"
SAMUEL: "No, io credo di no. Come faccio a passare la rete?"
BRUNO: "Ma questa è per non far scappare gli animali, no?"
SAMUEL: "Gli animali? No, è per non far scappare le persone."
BRUNO: "Cioè, vuoi dire che tu non puoi uscire? Perchè? Hai fatto qualcosa che non va?"
Memoria è sinonimo di conoscenza. Quando studiamo, la memoria ha un ruolo importantissimo perchè ci permette di fissare nella mente concetti, date, immagini. Ma, insieme al ricordo, si deve attivare la comprensione, altrimenti i nostri sforzi restano vani, la memoria da sola non basta.
Ci sono alcuni temi che però sono di difficile comprensione e per quanto uno si sforzi di capire non ci riesce.
L'OLOCAUSTO sicuramente non si può comprendere ma si deve conoscere, si deve ricordare. Per questo il 27 GENNAIO è stata istituita la GIORNATA DELLA MEMORIA. Per interrogarsi sul "perchè" della Shoah, del genocidio, su ciò che si poteva fare per evitare questa tragedia. Su quale sia la lezione che tutti noi dovremmo imparare e tramandare. Ognuno di noi ha l'obbligo di ricordare l'indifferenza dell'uomo di fronte ad uno dei crimini più feroci della storia dell'umanità.
Non solo.
La Giornata della Memoria non serve solo a guardarsi indietro con orrore, sperando che tutto ciò non accada più. Serve anche nel presente, per ricordare che ancora oggi esistono tante forme di discriminazione verso chi ci sembra diverso da noi, di cui ci rendiamo autori, spesso senza rendercene conto, per comodità, per paura, per luoghi comuni. Quegli stessi luoghi comuni che troviamo alla base della propaganda nazista per giustificare la persecuzione degli ebrei.
La paura del diverso e l'antisemitismo sono germi difficili da estirpare.
L'unico modo per far sì che non accada più è ricordare ciò che è stato. Perchè, se è successo una volta, può succedere ancora. Non possiamo perdere la memoria dell'Olocausto, soprattutto quando avremo perso tutte le testimonianze dei sopravvissuti.
Ricordare per conoscere. Conoscere per capire. Capire per prendere coscienza. Prendere coscienza per non ripetere.
Possiamo anche non capire ma dobbiamo sapere ciò che è successo.
In quest'ottica vogliamo proporvi di fare memoria insieme e preparare per il 27 gennaio qualche pensiero su ciò che è stato l'Olocausto. Non metteremo foto esplicite, non staremo a spiegare di cosa stiamo parlando. Semplicemente vorremmo condividere ciò che suscita in noi il pensiero di "ciò che è stato". Lo stesso lavoro, con un approccio altrettanto delicato, verrà fatto con i nostri alunni, perchè loro sono il nostro futuro ed è nostro compito educarli contro l'indifferenza e fare in modo che ricordino il passato. Vi lasciamo qualche spunto da cui partire (ma ci sono tantissimi siti, libri, documentari sull'argomento) e aspettiamo le vostre reazioni. Non vi nascondiamo che, mai come in questa occasione, vorremo tantissimi riscontri. Li pubblicheremo il 27 gennaio, insieme ai lavori dei nostri bimbi.
TESTIMONIANZE
"Quando sono stata espulsa dalla scuola, giorni per me drammatici, papà chiamò la maestra che avevo avuto in prima e seconda elementare: venga per favore signorina... Abitavamo vicino a scuola. La aspettavo affettuosa, invece è stata pochissimo e ha detto: 'Ma cosa c'entro io? Non le ho fatte mica io le leggi razziali!'. Poi mi ha abbracciata, se ne è andata e non l'ho mai più sentita ne vista. Non era 'cattiva', era una persona qualunque. Era la banalità del grande male che mi ha fatto." LILIANA SEGRE
LIBRI
"L'amico ritrovato" Fred Uhlman
"Se questo è un uomo" Primo Levi
"Diario" Anna Frank
"La sola colpa di essere nati" Colombo - Segre
"La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme" Hannah Arendt
FILM
"La vita à bella" Roberto Benigni
"Shinder's List" Steven Spielberg
"The reader" Stephen Daldry
"Il pianista" Roman Polanski
"Jona che visse nella balena" Roberto Faenza
"Storia di una ladra di libri" Brian Percival
"Il bambino con il pigiama a righe" Mark Herman
MUSICA
ARTE
Monumento agli ebrei - Campo di concentramento di Mauthausen
L'INDIFFERENZA
Più che spiegare cosa siano parole e concetti come genocidio, olocausto, antisemitismo che forse già conoscete per sentito dire ma che capirete bene crescendo, ci piacerebbe riflettere insieme su una parola e un concetto apparentemente più semplice e di più facile comprensione: L'indifferenza.
Dal vocabolario apprendiamo che indifferenza è la mancanza di partecipazione o di interesse.
Dalla storia invece apprendiamo che l'indifferenza è l'atteggiamento di equilibrata rinuncia di fronte a due o più possibilità di scelta.
Ed è da qui che potremmo partire.
Fin da piccoli abbiamo la possibilità di scelta ed è proprio nelle nostre scelte che diventiamo Uomini e Donne validi.
Tutte le azioni negative sono basate sulla scelta , quella sbagliata ovviamente.
La causa di molti mali è dunque l'indifferenza che ci porta sia a rinunciare ad una scelta sia ad avallare tacitamente una scelta sbagliata di un altro.
Se un nostro amico è vittima di discriminazioni da parte di altri siamo altrettanto colpevoli se , pur non facendo nulla di male, rinunciamo alla scelta di aiutarlo e difenderlo.
Se gli amici degli ebrei avessero fatto questa riflessione , se l'indifferenza fosse stata messa da parte lasciando il posto alla scelta, oggi non saremmo qui a parlare di ebrei ed olocausto.
eccoci arrivati all'ultimo giorno di vacanze. E' stato davvero bello farci compagnia nel periodo dell'attesa e delle feste! Il blog e la Provenzal ci sono e si fanno sentire!
Grazie per averci strappato un sorriso, una riflessione; per averci dato ispirazione, gioia; grazie per la collaborazione e la partecipazione!
Noi vi chiediamo solo una cosa: non smettete mai di credere nella magia! Continuate a meravigliarvi di nulla, a sperare in un futuro scintillante, a nutrire e custodire i vostri ricordi, a sognare ad occhi aperti e a divertirvi! Perchè solo così lo Spirito del Natale rimarrà con voi per sempre...
Ed ora ecco le nostre Befane! Eravate tutte troppo belle!!! Così abbiamo premiato le più brutte... Che a dirla tutta sembravano proprio due papà! Grazie per esservi messi in gioco con noi, è anche grazie a familiari come voi che i nostri bimbi potranno continuare a credere!
BEFANE PRIME CLASSIFICATE
Il Befano di Marta IIA
Il Befano di Annamaria IIA
Al secondo posto, a pari merito, tutte le altre Befane... Troppo belle!!!
La Befana di Ilaria IVB
La Befana di Alice IVB
La Befana di Samuele IIA
La Befana di Denise IIA
La Befana di Alessandro IIA
La Befana di Emma IVB e Anna IA
Ed ora un pò di foto da parte vostra... In attesa del prossimo post!