Memoria è sinonimo di conoscenza. Quando studiamo, la memoria ha un ruolo importantissimo perchè ci permette di fissare nella mente concetti, date, immagini. Ma, insieme al ricordo, si deve attivare la comprensione, altrimenti i nostri sforzi restano vani, la memoria da sola non basta.
Ci sono alcuni temi che però sono di difficile comprensione e per quanto uno si sforzi di capire non ci riesce.
L'OLOCAUSTO sicuramente non si può comprendere ma si deve conoscere, si deve ricordare. Per questo il 27 GENNAIO è stata istituita la GIORNATA DELLA MEMORIA. Per interrogarsi sul "perchè" della Shoah, del genocidio, su ciò che si poteva fare per evitare questa tragedia. Su quale sia la lezione che tutti noi dovremmo imparare e tramandare. Ognuno di noi ha l'obbligo di ricordare l'indifferenza dell'uomo di fronte ad uno dei crimini più feroci della storia dell'umanità.
Non solo.
La Giornata della Memoria non serve solo a guardarsi indietro con orrore, sperando che tutto ciò non accada più. Serve anche nel presente, per ricordare che ancora oggi esistono tante forme di discriminazione verso chi ci sembra diverso da noi, di cui ci rendiamo autori, spesso senza rendercene conto, per comodità, per paura, per luoghi comuni. Quegli stessi luoghi comuni che troviamo alla base della propaganda nazista per giustificare la persecuzione degli ebrei.
La paura del diverso e l'antisemitismo sono germi difficili da estirpare.
L'unico modo per far sì che non accada più è ricordare ciò che è stato. Perchè, se è successo una volta, può succedere ancora. Non possiamo perdere la memoria dell'Olocausto, soprattutto quando avremo perso tutte le testimonianze dei sopravvissuti.
Ricordare per conoscere. Conoscere per capire. Capire per prendere coscienza. Prendere coscienza per non ripetere.
Possiamo anche non capire ma dobbiamo sapere ciò che è successo.
In quest'ottica vogliamo proporvi di fare memoria insieme e preparare per il 27 gennaio qualche pensiero su ciò che è stato l'Olocausto. Non metteremo foto esplicite, non staremo a spiegare di cosa stiamo parlando. Semplicemente vorremmo condividere ciò che suscita in noi il pensiero di "ciò che è stato". Lo stesso lavoro, con un approccio altrettanto delicato, verrà fatto con i nostri alunni, perchè loro sono il nostro futuro ed è nostro compito educarli contro l'indifferenza e fare in modo che ricordino il passato. Vi lasciamo qualche spunto da cui partire (ma ci sono tantissimi siti, libri, documentari sull'argomento) e aspettiamo le vostre reazioni. Non vi nascondiamo che, mai come in questa occasione, vorremo tantissimi riscontri. Li pubblicheremo il 27 gennaio, insieme ai lavori dei nostri bimbi.
TESTIMONIANZE
"Quando sono stata espulsa dalla scuola, giorni per me drammatici, papà chiamò la maestra che avevo avuto in prima e seconda elementare: venga per favore signorina... Abitavamo vicino a scuola. La aspettavo affettuosa, invece è stata pochissimo e ha detto: 'Ma cosa c'entro io? Non le ho fatte mica io le leggi razziali!'. Poi mi ha abbracciata, se ne è andata e non l'ho mai più sentita ne vista. Non era 'cattiva', era una persona qualunque. Era la banalità del grande male che mi ha fatto." LILIANA SEGRE
LIBRI
"L'amico ritrovato" Fred Uhlman
"Se questo è un uomo" Primo Levi
"Diario" Anna Frank
"La sola colpa di essere nati" Colombo - Segre
"La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme" Hannah Arendt
FILM
"La vita à bella" Roberto Benigni
"Shinder's List" Steven Spielberg
"The reader" Stephen Daldry
"Il pianista" Roman Polanski
"Jona che visse nella balena" Roberto Faenza
"Storia di una ladra di libri" Brian Percival
"Il bambino con il pigiama a righe" Mark Herman
MUSICA
ARTE
Monumento agli ebrei - Campo di concentramento di Mauthausen
L'INDIFFERENZA
Più che spiegare cosa siano parole e concetti come genocidio, olocausto, antisemitismo che forse già conoscete per sentito dire ma che capirete bene crescendo, ci piacerebbe riflettere insieme su una parola e un concetto apparentemente più semplice e di più facile comprensione: L'indifferenza.
Dal vocabolario apprendiamo che indifferenza è la mancanza di partecipazione o di interesse.
Dalla storia invece apprendiamo che l'indifferenza è l'atteggiamento di equilibrata rinuncia di fronte a due o più possibilità di scelta.
Ed è da qui che potremmo partire.
Fin da piccoli abbiamo la possibilità di scelta ed è proprio nelle nostre scelte che diventiamo Uomini e Donne validi.
Tutte le azioni negative sono basate sulla scelta , quella sbagliata ovviamente.
La causa di molti mali è dunque l'indifferenza che ci porta sia a rinunciare ad una scelta sia ad avallare tacitamente una scelta sbagliata di un altro.
Se un nostro amico è vittima di discriminazioni da parte di altri siamo altrettanto colpevoli se , pur non facendo nulla di male, rinunciamo alla scelta di aiutarlo e difenderlo.
Se gli amici degli ebrei avessero fatto questa riflessione , se l'indifferenza fosse stata messa da parte lasciando il posto alla scelta, oggi non saremmo qui a parlare di ebrei ed olocausto.
È stato un eccidio di dimensioni catastrofiche... impossibile dimenticare.... Non dovrebbero mai succedere certe cose....
RispondiEliminaÈ stato un eccidio di dimensioni catastrofiche... impossibile dimenticare.... Non dovrebbero mai succedere certe cose....
RispondiEliminaÈ stato un eccidio di dimensioni catastrofiche... impossibile dimenticare.... Non dovrebbero mai succedere certe cose....
RispondiEliminaLa Shoah è
RispondiEliminariflettere e pensare.
La Shoah
per fortuna è andata via.
La Shoah è
i bambini torturati dai vicini
La Shoah è una sconfitta
per la guerra brutta e ricca.
La Shoah ci fa pensare
chi vuole il mondo può cambiare
e con amore trasformare .