martedì 30 novembre 2021

IT'S CHRISTMAS TIME!

Cari bimbi,

 anche quest'anno vogliamo attendere il Natale insieme a voi e alle vostre famiglie. Come sapete questo è il periodo più magico dell'anno: allegria, luci, colori, profumi, risate, gioia, fantasia sono gli ingredienti giusti da miscelare per un Natale coi fiocchi. Ma per fare in modo che sia perfetto dobbiamo aggiungere altre paroline: condivisione, solidarietà, sentimenti, tradizioni, partecipazione. 

Ecco, quello di quest'anno sarà un Natale all'insegna della condivisione, del racconto e della solidarietà. Possiamo immaginarci tutti insieme in un grande salone, seduti su un plaid scozzese, camino acceso, tazza di cioccolata in mano, intorno ad un albero pieno di luci e decorazioni. Ognuno prende la parola e racconta, a suo modo, cosa rappresenta il Natale, quali sentimenti suscita, quali tradizioni vengono rispolverate...

NATALE E'... Questo sarà il tema del nostro calendario dell'Avvento!

A partire da domani 1 DICEMBRE fino alla VIGILIA pubblicheremo i vostri e nostri contributi sul Natale. Facciamoci tutti questa domanda: "Cosa rappresenta per me il Natale?" e rendiamo reale la risposta. Come? Scrivendolo, disegnandolo, realizzando un lavoretto. In questo modo potremo dare concretezza all'idea di riunione nel famoso salone... Non saremo seduti sul plaid ma avremo comunque qualcosa da condividere!

Condivisione che sarà anche il tema di una delle nostre giornate, con una "casella" del calendario dedicata alla solidarietà.

Non mancheranno idee, canzoni, film, ricette, lavoretti, consigli per gli acquisti... Per un tocco di leggerezza che a Natale non deve mai mancare!

Ovviamente, sulla scia del successo dello scorso anno, sarà nuovamente indetto il "CHRISTMAS CONTEST - II EDIZIONE", quindi preparate addobbi, luci, alberi... E chi più ne ha più ne metta!

Ma quest'anno ci sarà anche un secondo concorso, abbiate un po' di pazienza e sveleremo di cosa si tratta!

Per terminare con i nostri Auguri, troveremo sicuramente un modo per renderli speciali!

E allora anche quest'anno, finalmente, possiamo gridarlo a gran voce: IT'S CHRISTMAS TIME!!! 






domenica 28 novembre 2021

LA LUCE DELLE DONNE




In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, il Centro Antiviolenaza C.H.I.A.R.A. ha organizzato la mostra fotografica "PUNTI DI LUCE - Essere una donna nella Shoah". La Provenzal era presente all'inaugurazione del 20 novembre dato che la nostra Giulia ha partecipato al taglio del nastro grazie al blog! Infatti, quando in occasione dell'8 marzo, abbiamo chiesto agli alunni di scegliere una donna da descrivere, Giulia ha parlato di Cristina Boffelli, fondatrice del centro, con una motivazione speciale: "Perchè ci ha insegnato che quando una donna affronta con coraggio il proprio dolore, poi ne salva altre cento."

Di coraggio ne hanno sicuramente avuto anche le donne protagoniste della mostra, vissute in uno dei periodi più bui della storia, quello dell'olocausto. Coloro che finivano nei campi di concentramento erano "svuotate" della loro femminilità, rasate, denudate, oggetto di continue violenze fisiche e psicologiche. L'esposizione fotografica, anche grazie a didascalie di accompagnamento, "parla" di temi cari alla donna: amore, maternità, amicizia, fede...

Le testimonianze visive sono forti, pungenti, di grande impatto emotivo. 

Marta Byk è bellissima e in una lettera scrive alla madre: "Mi sono sposata, in effetti, ormai lo scorso marzo. Sono molto felice e tu sarai soddisfatta del tuo genero..." senza sapere che il marito era già morto e che di li a poco anche lei avrebbe fatto la stessa fine.

Genia Judzki è una madre spaventata per il destino del proprio figlio, è indecisa se lasciarlo in orfanotrofio o portarlo con sè ad Auschwitz. Non si fida della struttura, decidendo così di portare con sè Michàl. Verranno assassinati entrambi mentre i bambini in orfanotrofio verranno risparmiati.

Hilde è una giovane violinista che, grazie alla sua posizione in un'importante orchestra, insieme alla direttrice Alma, è riuscita a salvare molte donne. Le due amiche erano convinte che l'orchestra fosse un mezzo di sopravvivenza.

Dita ha paura che nessun ebreo sarebbe sopravvissuto alla Shoah, così decide di trascrivere tutte le preghiere ebraiche in latino, in modo da lasciare una traccia del loro passaggio. 

Le foto e i documenti sono parecchi, vengono trattati anche il tema dei salvataggi, quello della cura degli altri, del cibo, delle arti. Ma sicuramente un argomento molto sentito è quello dell'essere donna. Come si poteva mantenere la propria femminilità in un campo di concentramento? Come distinguersi dagli uomini avendo i capelli rasati e il ventre scavato dalla magrezza? Non ci sono grandi risposte a queste domande e anche le testimonianze sono sconfortanti: Lina ad esempio cercò di fabbricarsi un reggiseno mentre Margot un  pettine con del filo spinato. 

L'intento della mostra è sicuramente quello di far capire la forza delle donne, della capacità di reazione e di resilienza dell'universo femminile. 

La luce emanata dalle donne della Shoah è la stessa che hanno le donne di oggi, quelle che hanno il coraggio di denunciare, di reagire, di aiutare. 

Purtroppo a volte la luce si spegne, arriva il buio e allora è più difficile trovare la strada giusta, si va a tentoni, si brancola. Ma l'associazione C.H.I.A.R.A. può essere un aiuto a trovare l'interruttore e riaccendere la luce. Il Centro Antiviolenza infatti si occupa di accoglienza, consulenza, sostegno, protezione a favore di donne vittime di maltrattamenti, violenze e abusi. 

Ci ricorda che dobbiamo fare in modo di essere tutti quanti "PUNTI DI LUCE".

 

   


giovedì 25 novembre 2021

#STOP

25 novembre 2021 - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.






Partiamo da qui, da questo STOP ripetuto più volte da alcune delle nostre alunne. Bambine di oggi, donne di domani. Con questa loro iniziativa ci hanno spiazzate, rendendoci piene di orgoglio e di speranza per il futuro.

Partiamo dallo STOP su queste mascherine, simbolo di una pandemia che per molte donne è stata una prigionia. 
















E poi fermiamoci un attimo e facciamo silenzio... 

#STOPVIOLENZASULLEDONNE










giovedì 11 novembre 2021

LA PROVENZAL CHIAMO'




 La Provenzal chiamò...

...E  il primo maresciallo in ruolo d'onore Luca Barisonzi ha risposto. Luca, ex alunno della scuola Provenzal, è stato nostro ospite mercoledì 10 novembre e ci ha raccontato la sua storia...

Nasce tutto dalla vocazione di diventare Alpino e di essere mandato in missione. E quel sogno si avvera quando nel settembre del 2010 viene inviato in Afghanistan. Il suo primo ricordo sono le dune del deserto, distese di sabbia immense. Ma anche i bambini, le donne e gli uomini sopraffatti dagli "insorti", così venivano chiamati i talebani. I sorrisi di ringraziamento dei bambini per qualche biscotto, l'inaugurazione di una scuola, la consapevolezza di essere d'aiuto ad una popolazione che stava tornando alla normalità, stava riprendendo a vivere... 

E poi, dalla vita, come spesso accade, si passa alla morte, quella del suo compagno Luca Sanna colpito dal proiettile di una spia. Ma ferito gravemente rimane anche Luca Barisonzi che, dopo aver ricevuto le prime cure, viene rimandato in Italia con una diagnosi nefasta: sarebbe rimasto completamente paralizzato, coricato a letto e attaccato costantemente ad un respiratore. Luca non ci sta, non accetta il responso dei medici e decide di impegnarsi per poter migliorare la sua condizione. E lo ha fatto a piccoli passi: riuscire a grattarsi il naso, in quel momento, era il suo più grande sogno. E ci è riuscito, lentamente, attraverso la riabilitazione, giorno dopo giorno. Prima muovendo la mano, poi il braccio, poi respirando autonomamente fino ad arrivare a riuscire ad abbracciare la figlia Bianca.

E torniamo ancora alla vita e alla (ri)nascita, quella della figlia Bianca che dispensa forza e gioia a Luca. Ma non solo. La consapevolezza, vissuta come un dono, di essere riuscito, con la propria forza di volontà, a superare i limiti che poneva la medicina. L'impegno quotidiano come atleta del Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa nel tiro a segno con la carabina, sport che lo fa sentire capace e che richiede un grande sforzo mentale. E poi l'impegno di raccontare nelle scuole la sua esperienza, le sue scelte, la sua vita.

Proprio come ha fatto con noi. La sua idea era quella di fare del bene agli altri indossando l'uniforme ma non ha smesso di essere altruista e si è messo a disposizione della comunità con la sua testimonianza. Il primo maresciallo Luca è stato intenso e delicato, ha raccontato con naturalezza un fatto che per molti può essere definito la fine ma che per lui è stato un nuovo inizio. Ha spiegato l'importanza delle piccole cose, dei gesti semplici. E a proposito delle sue scelte, ciò che ha maggiormente colpito tutti quanti, è che rifarebbe tutto, nonostante tutto. Perchè l'esperienza in Afghanistan, gli " ha tolto tanto ma  ha anche  dato tanto"; concetto difficile da comprendere, come la libertà di cui parla spesso. E la domanda sorge spontanea: "Come può sentirsi libero?". Ma rimane soffocata: la risposta è in ciò che fa e nelle sue parole, che arrivano dirette e si piantano nei nostri cuori e nelle nostre teste come dei semi. I nostri obiettivi sono stati ampiamente raggiunti, volevamo che i nostri alunni ricevessero una lezione: capacità di reazione, forza di volontà, coraggio, fame di vita! Ed è arrivato un uragano di emozioni che ha travolto tutti . Silenzio e occhi lucidi nella palestra in cui Luca ha fatto ginnastica, in cui sognava di fare il calciatore, in cui, in un piovoso mercoledì di novembre, ha regalato a tutti noi i suoi nuovi sogni. Infine ha consigliato ad ognuno di seguire la propria strada, assumendosi il rischio di ciò che comporta, proprio come ha fatto lui, infondendo un senso di responsabilità che rimarrà sicuramente come un esempio prezioso .

Una delle nostre bambine ha chiesto se avesse perdonato il suo aggressore : lui, con  coraggio e franchezza, ha risposto con un secco no. Chapeau , tanto di cappello... con la penna! 





Ringraziamo Luca Barisonzi per aver partecipato al progetto Educ-action che lo ha visto protagonista dell'incontro con le classi quinte e terza della scuola Provenzal.

Per chi volesse conoscere meglio la sua storia consigliamo il libro "La patria chiamò", Mursia editore.


domenica 7 novembre 2021

YES, WE'RE BACK!

 Cari bimbi,

 eccoci finalmente tornati attivi sul nostro blog! Ci siamo presi una pausa un po' più lunga del previsto per diversi motivi ma... Ora siamo pronti per ripartire, più carichi che mai! Vi anticipiamo alcune delle attività che vogliamo svolgere insieme a voi: ovviamente la preparazione al Natale, momento magico e di attesa. Cercheremo di fare qualcosa di nuovo e diverso rispetto all'anno scorso ma ovviamente abbiamo bisogno del vostro aiuto! Partirà il "SECONDO CHRISTMAS CONTEST" relativo agli addobbi e un altro concorso del quale, per ora, non possiamo ancora dire nulla. Vorremmo inoltre avvicinarci maggiormente al nostro territorio, alla Voghera solidale e alle associazioni di volontariato. Ci saranno le attività legate alle varie feste e la speranza di organizzare qualcosa di veramente bello per la fine dell'anno! Insomma, come sempre le idee sono tante, il tempo per realizzarle poco ma... tutti insieme possiamo fare la differenza! 

E come sempre... STAY TUNED!